SAN
GIACOMO MAGGIORE stella di Santiago (si)
Fine
giugno e Luglio mesi in cui ricorrono le feste di santi importanti
del cristianesimo celebrati nell’arte di tutti i secoli. Tra
questi San Giacomo il 25 luglio. Si tratta dell’apostolo San
Giacomo il Maggiore detto anche Giacomo di Zebedeo fratello di
Giovanni uno degli apostoli più presenti alle vicende di Gesù.
Detto il Maggiore per distinguerlo da Giacomo di Alfeo detto il
Minore o fratello del Signore. E’ l’apostolo che secondo la
tradizione avebbe realizzato il viaggio dalla Palestina alla Spagna
in una delle tante navi che veleggiavano lungo il Mediterraneo.
Sbarcato sulle coste dell’Andalusia prosegui la sua missione
evangelizzatrice da Coimbra e Braga arrivando al “ finis terrae”
Ispanico. Fece quindi ritorno in Palestina ad evangelizzare ma
venne condannato a morte da Erode Agrippa nel 44 per decapitazione La
leggenda Aurea narra che i discepoli, raccolto il corpo lo abbiamo
trasportato in nave da Gerusalemme in Galizia per seppellirlo in
Spagna luogo della sua missione. Nel luogo della sua sepoltura avrà
origine Santiago . Il cammino a Santiago di Compostela è infatti
legato alla presenza della tomba di San Giacomo (santo-Yago) La
notizia del ritrovamento del corpo del santo risale al IX sec. Nel’
813 Pelagio eremita vide delle luci simili a stelle sul monte
Libredon e nel villaggio antico venne scoperta un tomba su cui una
scritta indicava “JacobusFiglio di zebedeo”. Il nome Compostela
deriva dalla visione delle stelle nel luogo. Ben presto iniziarono i
pellegrinaggi sulla tombe dell’apostolo dove nell’VIII secolo
venne costruita la cattedrale che, distrutta dai saraceni, venne
ricostruita nel 1075 nel bellissimo stile romanico moresco che la
vediamo oggi I pellegrinaggi determinarono le vie tipiche del
cammino di “sangiacomo del campo della stella” e vennero
rappresentate le prime immagini del Santo, un’iconografia che lo
rappresenta con il bastone la bisaccia il bordone e il cappello da
pellegrino la conchiglia, il libro e lo stendardo.
Il
cammino di.Santiago di Compostela è una rete di itinerari che a
partire dal Medioevo i pellegrini hanno percorso attraverso l’
Europa per giungere alla cattedrale di Santigo e alla tomba del
santo. Quelle strade francesi e spagnole che compongono l’itinerario
sono state dichiarate patrimonio dell’umanità dall’Unesco.
Dall’Italia i pellegrini arrivano percorrendo la via Francigena e
gli itinerari che tradizionalmente si sono creati per partire dai
vari luoghi d’Italia per poi collegarsi alle strade francesi del
pellegrinaggio.
Anche
nei centri minori e nelle province si sono formati dei percorsi
tradizionali verso Compostela. In provincia di Cuneo Giorgio
Brunetti in” Le
vie dei pellegrini a San Giacomo di Compostela attraverso la
Provincia Granda
descrive il tracciato
un’antica
via: Pollenzo, Savigliano, Busca, Dronero, Valle Maira Colle Saturn,
Larche e di qui sino al Santuario di Compostela” . In questi luoghi
sono sorte cappelle e sacelli ricche di opere d’arte
A
Busca la più recente realizzazione di restauro: l’antica
cappella di san Giacomo. Collocata
fuori dalle mura della città la cappella sorta nel sec XV si
trovava in un’area abitata e recintata detta Mastrella, corredata
da tettoie e portici per accogliere viandanti e pellegrini che
transitavano a Busca in uno dei tanti itinerari verso san Giacomo di
Compostela
Che
nel sito detto Mastrella vi fosse un transito e un centro di sosta
dei pellegrini è altresì confermato da documenti esistenti nelle
due confraternite buschesi. L’edificio quattrocentesco nonostante
le piccole dimensioni ebbe molta frequentazione, in epoca secentesca
venne aggiunto l’altare e una grande tela oggi scomparsa. In
origine l’ingresso alla chiesetta avveniva attraverso un’ampia
apertura ad arco acuto, la cui traccia è ben visibile oggi dopo le
prime ristrutturazioni. Per l’affluenza della popolazione, tra
Settecento e Ottocento l’edificio venne ampliato con l’aggiunta
di un portico antistante la facciata, di gusto romantico. L’interno
a pianta quadrata, è coperto con volta a crociera; i sondaggi
eseguiti sui costoloni e sulle vele hanno portato alla luce sotto
sette scialbi di calce tracce di dipinti che hanno rivelato lo stile
di un pittore quattrocentesco locale dai Biazaci a Pietro da
Saluzzo. Si attende al riguardo la parola della Soprintendenza Negli
anni 85 i sondaggi hanno rivelato la presenza degli affreschi su
tutta la cappella negli anni successivi i massari, sensibili custodi
dell’adificio hanno operato, secondo le indicazioni
dell’architetto i restauri strutturali dell’edificio per
salvaguardare dall’umidità quello che era ancora possibile.
Finalmente la Soprintendenza
con
prot. n. 5066 del 20/04/20 considerandone
la validità sell’opera, ha autorizzato il restauro degli
affreschi realizzato nello scorso anno. Sono rappresentati nella
volta a crociera scandite dai costoloni decorati le bellissime figure
dei Padri della Chiesa avvenuto che con il contributo delle
fondazioni bancarie locali e dei cittadini. Il prof Piccat docente
di Filologia romanza e membro del direttivo del centro italiano di
studi compostelliani dell’università di Perugia. ha compiuto un
sopraluogo alla cappella e ha identificato i testi scritti e il
significato iconografico dei dipinti che presenta la leggenda di
SanDomingo della Calzada. In quel luogo il figlio di una famiglia di
pellegrini tedeschi diretti a Santiago subì una falsa accusa di
furto da parte della locandiera che si era invaghita di lui. Non
corrisposta, per vendetta nascose nel bagaglio del giovane una coppa
d’argento che vi venne trovata. Il giovane accusato di furto venne
arrestato e condannato all’impiccagione. Sentenza subito eseguita.
I genitori pur con tutto il loro dolore proseguirono sino a Santiago
a pregare per lui. Ma al ritorno la sorpresa del miracolo : il figlio
impiccato innocentemente era ancora vivo perchè san Giacomo aveva
sostento il suo corpo. I genitori corsero allora alla casa del
governatore a narrare il miracolo che il figlio era ancora vivo. Il
governatore che era a tavola sbeffeggiando i presenti disse che il
figlio era
vivo come erano vivi i polli che stava per mangiare. A quelle parole
i polli cucinati ripresero vita e con il loro piumaggio e le loro
zampe si dileguarono. Il particolare nel dipinto appare graffiato ma
è leggibile..A
destra del banchetto, appare tracce della figura di SanGiacomo che
sostiene il corpo del giovane . Dalla parte opposta appare una
stesura di colline tipiche di talune zone orientali e un giovane con
un bastone appare nudo nell’atto di deporre la tunica davanti a
una santa e un uomo . Secondo il prof Piccat, interprete degli
scritti, il giovane nudo è san Giovanni Battista che prima di
andare nel deserto restituisce la tunica a sua madre S.Elisabetta
col padre Zaccaria . Nella parete frontale l’inserimento di una
grande cornice in muratura per l’immagine di San Giacomo ha
cancellato gli esistenti affreschi. Nella parete destra i dipinti,
presenti in tracce minime, sono scomparsi. Il momento più bello
della cappella è la volta a crociera con le figure bellissime dei
Padri della Chiesa del IV-V secolo: San Girolamo, Sant’Ambrogio,
Sant’Agostino, San Gregorio Magno. Sono i principali scrittori
cristiani la cui dottrina è ritenuta fondamentale per la Chiesa. Le
figure sono corredate di loro testi nei cartigli sottostanti. Queste
protagonisti della primitiva Chiesa sono raffigurate in luogo degli
evangelisti, perché come ha spiegato il parroco Don Bruna, questa
era una cappella minore non a carattere celebrativo. Gli affreschi
della cappella apparsi nel loro splendore sono stati inaugurati il
15 luglio (data prossima alla celebrazione della festa di San
Giacomo), alla presenza del Vescovo di Saluzzo Mons Cristiano Bodo
Numerose
sono in Italia le chiese e le basiliche dedicate a S,Giacomo Maggiore
come quella romanica
di Bologna
del sec XII e nella provincia di Cuneo la quella ai margini della
città e quella di Manta edificata nel sec XII restaurata dalla
comunità nel 1661 che come quella di Busca è chiesa aperta al
culto.
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